Spesso parliamo di Time to Market, della capacità di lanciare un prodotto nel tempo corretto e lo stato di avanzamento che dobbiamo raggiungere prima di considerare un lancio “Safe”.
In tutte le organizzazioni però ci si trova di fronte al mitico dilemma: devo dare priorità al contesto o al prodotto? E’ meglio lanciare quando il prodotto è perfetto o quando il contesto nel mercato è favorevole? E quando devo sbilanciarmi nel dare una data?
So come ci si sente in questi casi: che sia una data di lancio annunciata al proprio top management o direttamente al pubblico, non si riuscirà mai a resistere alla tentazione di dare il prima possibile la certezza dei tempi. Sia per compiacere i propri responsabili che per creare l’hype crescente nel proprio target di riferimento, dare l’illusione di una data certa quando ancora non sai se puoi mantenerla non è mai una buona idea e rischi di fare peggio rispetto all’essere prudente nelle dichiarazioni.
Prima di considerare il vostro time to market corretto e arrivare alla comunicazione della data di lancio quindi ci sono diverse cose da tener conto e valutazioni da fare. Avere la pretesa di elencarle tutte sarebbe da megalomani, sopratutto perchè ogni mercato ha le sue peculiarità, ne ho sperimentati già due in prima persona come manager e credetemi è veramente diverso per ogni industry.
Ho deciso quindi di portarvi tre esempi nei quali possiamo fare qualche considerazione su alcuni degli aspetti principali.
Whatsapp Payments: il regolatorio che ti frega
L’App di messaggistica di Facebook è nota sopratutto famosa per una cosa: non cambia mai. Lo sviluppo di nuove funzionalità è stato veramente lento anche in passato e il management del social dalla spunta verde è sempre stato molto cauto nel fare strappi e cambiamenti improvvisi.
L’App di messaggistica più famosa dalle nostre parti (tanto da essere assimilata a un’App di base del telefono per i meno attenti) deve essere monetizzata dal gruppo facebook ma ancora fatica, nonostante la parte business è stata già lanciata, a trovare il suo posto nel bilancio alla voce ricavi del gruppo.
Non molto tempo fa è stata annunciata la possibilità di fare pagamenti tramite l’App cominciando dal Brasile ma, neanche a farlo apposta, da poco tempo già si ha notizia del blocco da parte della banca centrale brasiliana di questo lancio. In questo caso la fretta di annunciare il lancio, magari per ragioni finanziarie e di posizionamento, è stata troppo improvvisa dato che le procedure del regolatorio non erano ancora concluse e la banca centrale si è presa la libertà di bloccare tutto fino a che non chiariscono come creare un ambiente di concorrenza di mercato adeguata.
Mai sbilanciarsi se non hai le carte e la normativa apposto. Anche se pensi che sia un proforma. Qui la notizia nel dettaglio.
Sky wifi: l’idea vincente dalla partnership complicata
Il colosso dell’intrattenimento via satellite nella country italiana ha già lanciato diverse iniziative molto interessanti e in linea con i tempi. Sky Q e l’abbonamento senza parabola sono ormai conosciutissimi e anche molto apprezzati dalla clientela italiana.
Qualche giorno fa è stato annunciato Sky wifi: il servizio di connessione fissa a banda larga sviluppato da Sky in collaborazione con Open Fiber. La mossa strategica è perfetta: in un mondo in cui le compagnie telefoniche cercano di offrire servizi di intrattenimento di dubbia utilità e appeal, Sky va al contrario e diversifica dando un servizio al massimo della qualità possibile con tecnologia mesh, apparati hardware gratuiti in comodato d’uso e un’offerta che nella versione base (la più indicata nei comuni appartamenti) è anche in linea con i prezzi della concorrenza dello stesso target medio-alto.
In questo caso la cosa problematica è la copertura del servizio. Un lancio così grande e importante non può essere fatto con sole 26 città disponibili. Direte voi che io sono solo invidioso dei Milanesi che hanno già disponibile il servizio. Sicuramente SI, ma la partnership con Open Fiber e delle problematiche che sta vivendo (non sto qui a dilungarmi su questioni politiche e industriali) può seriamente mettere in difficoltà un lancio che aveva tutte le carte in regola per essere veramente il top. Speriamo di essere smentito, ve lo farò sicuramente sapere quando proverò qui a Roma la connessione di Sky.
PS: magari è un mio parere personale, ma non è possibile vendere una connessione in banda larga e poi limitare il 4k ai soli possessori di parabola. Sicuramente è una limitazione tecnica ma va superata.
Cyberpunk 2077: quando la data non rispettata fa arrabbiare chi ti ha dato più fiducia
Per chi non lo conoscesse, Cyberpunk 2077 è un gioco action di CD projekt Red (una famosa casa di produzione videoludica) che è al centro di tante chiacchiere nella community di videogiocatori. Questo perchè per l’ennesima volta è stata aggiornata la data di uscita dopo averla comunicata per fare più ottimizzazione e bug fixing. Questa volta sembra essere la data definitiva (19 novembre 2020).
Peccato però che nel frattempo le prevendite sono iniziate da moltissimo tempo (come ormai è solito fare in questo mercato) e sono state vendite per la generazione attuale di consolle (ps4/Xbox One) che è arrivata a fine vita. A fine anno infatti è da tempo attesa la vendita delle consolle di nuova generazione, PS5 e Xbox Series X.
Questo ha fatto si che i giocatori che hanno già comprato, sopratutto edizioni super platinum (le famose collector edition, con box enorme e tanti gadget) si ritrovassero con un gioco per la generazione vecchia. Questo tipo di giocatori oltre ad essere i più fedeli che ti hanno fiducia quando hai fatto l’annuncio lo scorso anno sono anche quelli (definiti enthusiast) che sicuramente si compreranno la nuova consolle e inizieranno già a giocarci facendo degli ovvi confronti.
La casa di produzione è dovuta correre ai ripari dichiarando che il gioco sarà reso gratuito sulle consolle di nuova generazione ai clienti che hanno acquistato le versioni precedenti. Un correre ai ripari che comunque crea qualche perdita poichè inevitabilmente le chiavi di gioco prodotte da un acquisto saranno due. Non è ancora ben chiaro come funzionerà ma di certo sarà una complicazione che potevano evitarsi.
Insomma quadro normativo perfetto, copertura del servizio e aggiornamento della piattaforma sono tre dei moltissimi parametri che devono mettervi in guarda quando lanciate i vostri servizi e valutate il vostro time to market.
Mi rendo conto che le cose non sempre vanno per il verso giusto e a volte è necessario dichiarare una data di lancio ufficiale internamente o esternamente all’azienda ma bisognerebbe cercare il più possibile di tenersi una finestra di incertezza che va rimpicciolendosi nel tempo quando alcune milestone di progetto vengono raggiunte.
Non è facile ma dobbiamo farlo. E non è tanto una questione di perfezione del prodotto da raggiungere (cercate la definizione di MVP, è utile partire anche con prodotti non assolutamente perfetti) ma alcuni tasselli che devono essere sempre presi in considerazione per evitare spiacevoli sorprese a lancio effettuato.